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Progetto

Riqualificazione urbana area di Porta Fiorentina e Autostazione

Luogo

Sansepolcro (AR)

Tipologia cliente

Comune di Sansepolcro

Anno

2016

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E’ proprio l’antico bastione (la cannoniera del Buontalenti), che ha condizionato l’intera area e ciò

risulta evidente dalla posizione della viabilità che proprio in corrispondenza della nostra zona è

perfettamente parallela alle mura fortificate del citato bastione.

Il noto evento del 5 marzo 2015 ha riportato l’attenzione verso un ambito urbano che, di fatto, non

era risolto; la precedente configurazione era una copia, poco progettata e tardiva, dei “giardini” di

viale Diaz; il monumento ai Caduti, opera dello scultore Mazzacurati, era rimasto semi nascosto

alla città, così come la stessa “cannoniera”.

Dopo un primo e frettoloso pensiero di “ripiantare” nuove forme arbustive, in sostituzione di quelle “cadute”, ci siamo, invece, interrogati su come valorizzare ed utilizzare questa imprevista “eredità” per ristrutturare una parte importante del nostro tessuto urbano.

Crediamo che, con la nostra proposta progettuale, abbiamo ben compreso il valore del “nuovo”

spazio e lo restituiamo alla città come parte vitale e strategica.

La sua caratteristica forma ad “imbuto” forza un canale di vista privilegiato verso la collina di

Sansepolcro il cui punto focale è proprio la Porta (fiorentina) della città; disporre un filare di tigli

(elemento vegetale fin troppo riconoscibile per l’intera area di Porta Fiorentina) in allineamento alle alberature caratteristiche del viale V.Veneto ne determinano il collegamento e la continuità; un secondo filare, volutamente di diversa tipologia vegetale (pyrus calleryana), è stato posto parallelo alle mura ovest della cannoniera con lo scopo di valorizzare questo fondamentale allineamento, ma anche per valorizzare il citato canale di vista verso la collina e soprattutto per riportare alla città due importanti emergenze, quali: il monumento e la cannoniera stessa, il tutto arricchito dalla voluta essenza arborea scelta, caratteristica per le sue variegate e suggestive mutevolezze stagionali.

A questo punto ci si chiederà: pur mantenendo quanto appena affermato, perché proprio una piazza e non un giardino?    

 

Tante sono state le sollecitazione molteplici le risposte:

 

la prima, già in origine la zona era uno spazio di aggregazione, inizialmente per motivi difensivi e successivamente per motivi sociali, fiere, mercati, anche proteste sindacali, ma sempre uno spazio dove era facile “radunarsi”;

 

la seconda, rappresenta un elemento urbano di cerniera tra il Centro Storico e lo sviluppo urbano del “900, due ambiti urbani sempre distaccati tra loro proprio per mancanza di adeguata pianificazione ed attenzione sociale; inoltre, la via Santa Caterina trova una continuazione ideale tramite la galleria dell’autostazione, l’attraversamento della piazza ed il collegamento al viale V.Veneto determinano un nuovo e vero percorso pedonale cittadino;

 

la terza, uno spazio di coesione sociale dovuto alle molte funzioni presenti e possibili, interscambio tra persone (passeggeri autobus, clienti negozi, bar, ristoranti, fruitori della piazza, pedoni da e verso il Centro Storico, ecc…), il tutto arricchito da nuove funzioni inseribili quali punti di informazione turistica, chiosco giornali, tavoli all’aperto dei locali che vi si affacciano e quant’altro;

 

la quarta, vero e proprio luogo di nuova identità urbana, la piazza del “monumento”, non più il giardino dell’autostazione, ma la nuova piazza di Sansepolcro, uno spazio di reciproca comprensione tra tra gruppi sociali sempre più eterogenei.

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